• Dicembre 2021 – Medscape Medical News

Secondo le migliori prove disponibili, i pazienti con dermatite atopica (AD) non sembrano affrontare un rischio maggiore di contrarre il COVID-19 o di essere ricoverati in ospedale a causa del virus.

“Questa è un’area che continuerà ad evolversi e un’ulteriore comprensione migliorerà i consigli sanitari che forniamo ai nostri pazienti”, ha affermato Jacob P. Thyssen al simposio virtuale Revolutionizing Atopic Dermatitis. “La raccomandazione generale per ora è di continuare i trattamenti sistemici di AD durante la pandemia”.

Secondo Thyssen, professore di dermatologia all’Università di Copenaghen, in Danimarca, la guida alla gestione della AD della task force europea sulla dermatite atopica (ETFAD), dell’Accademia europea di allergologia e immunologia clinica (EAACI) e dell’International Eczema Council (IEC) afferma che i pazienti con AD che assumono farmaci biologici o immunosoppressori dovrebbero continuare il trattamento se non sono infetti da COVID-19.

Le linee guida dell’EAACI raccomandano che i pazienti con AD affetti da COVID-19 sospendano il trattamento biologico per un minimo di 2 settimane fino a quando non risulti un test SARS-CoV-2 negativo.

 

I più tradizionali immunosoppressori sistemici in uso per il trattamento dell’AD quali azatioprina, ciclosporina e metotrexato sopprimono il sistema immunitario per 1-3 mesi, ha proseguito Thyssen. “Sappiamo che la risposta alla vaccinazione è ridotta quando si utilizzano questi agenti”, ha detto. “L’emivita di dupilumab è di 12-21 giorni. Occorrono circa 13 settimane prima che dupilumab sia completamente fuori dall’organismo, ma è una terapia così mirata che non porta a un’ampia immunosoppressione”.

L’emivita degli inibitori JAK come baricitinib è di circa 13 ore. “È un immunosoppressore molto più specifico degli immunosoppressori tradizionali”, ha detto. “Ora abbiamo inibitori JAK1 e JAK2 che non interferiscono con le risposte al vaccino nella stessa misura degli immunosoppressori tradizionali”.

 

Per valutare il rischio di COVID-19 nei pazienti con AD, i ricercatori del Center for Dermatology Research dell’Università di Manchester, Regno Unito, hanno condotto uno studio trasversale su 13.162 pazienti dermatologici ed hanno rilevato che il rischio di COVID-19 nei pazienti con AD era simile a quello dei controlli.